La star denuncia Netflix: “reputazione devastata perché le persone credono a ciò che vedono”

Reputazione devastata per una star che ha deciso di denunciare Netflix “Le persone credono a ciò che vedono”.

Netflix è il colosso statunitense operante nella distribuzione via Internet di film, serie televisive e altri contenuti d’intrattenimento a pagamento, che ha avuto molto successo.

Netflix causa
Netflix (Foto dal web)

Rischio tegola per Netflix, la piattaforma a pagamento che negli ultimi anni ha registrato moltissimi utenti.

Rachel Williams, causa per diffamazione contro Netflix, ecco i motivi

Rachel Williams ha raccontato a Vanity Fair ed in un libro “My Friend Anna”, quella che secondo lei è stata una truffa ai suoi danni. Parliamo di Inventing Anna, la miniserie televisiva ispirata alla storia vera della truffatrice Anna Sorokin.

Rachel Williams contro Netflix
Rachel Williams (Foto dal web)

La serie, andata in onda su Netflix, inizia specificando bene di cosa si tratta “Tutta questa storia è completamente vera. Tranne che per le parti totalmente inventate“. La serie racconta la storia di una giornalista di nome Vivian, che indaga sul caso dell’ereditiera tedesca Anna Delvey, nota a New York per essere una rubacuori, ma anche una ladra.

La storia delle due protagoniste si intreccia nella serie. Ma cosa è successo nella realtà? L’ex collaboratrice di Vanity Fair si chiama Rachel Williams, e sarebbe stata truffata di circa 62.000 dollari da Anna Sorokin, all’epoca nota come Anna Delvey. Inventing Anna è tratto da un articolo di Jessica Pressler del New York Magazine, pubblicato dopo l’articolo iniziale della Williams.

Come spiega Vanity Fair “Netflix avrebbe pagato a Sorokin 320 mila dollari per i diritti sulla sua vita, poiché la Williams aveva già opzionato la sua storia a Lena Dunham per la HBO (il progetto non è più in fase di sviluppo e i diritti della storia sono stati ceduti alla Williams)“.

La Williams, tramite il suo avvocato che ha parlato a Deadline, ha spiegato che Netflix non ha modificato i riferimenti biografici della Williams, la quale spiega di aver ricevuto una “marea di messaggi al vetriolo per il ritratto negativo” uscito dall’interpretazione sul suo personaggio, nella serie recitato da Katie Lowes.

La Williams ha dunque deciso di intentare una causa per diffamazione contro Netflix in un tribunale federale del Delaware, sostenendo che la piattaforma ha “deciso deliberatamente, a fini drammatici di ritrar(mi) come una persona avida, snob, sleale, disonesta, codarda, manipolatrice e opportunista”.

Infine l’avvocato specifica “Abbiamo intentato la causa perché Netflix non solo ha inserito fatti falsi in Inventing Anna per far apparire Rachel come una persona orribile, ma anche perché ha usato il suo vero nome e i suoi dettagli biografici per il personaggio”, spiegando che che “si sarebbe dovuto dare al personaggio un nome fittizio e assicurarsi che nessuno pensasse che si trattasse di Rachel. Invece, la sua reputazione è stata devastata perché i telespettatori credevano di vedere come si era comportata la vera Rachel. Gli abusi di cui è stata vittima sono stati davvero terribili. Questa causa cerca di difendere la sua reputazione e di ricordare ai creativi che non possono creare figure di odio e dare loro nomi di persone reali”.

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