Arriverà nelle nostre tavole: la notizia è ufficiale e sta già facendo discutere

La notizia è ufficiale e sta già facendo discutere milioni di persone. Infatti, un nuovo alimento arriverà nelle nostre tavole già a partire dal 2023.

Durante queste feste natalizie, abbiamo mangiato così tanto che solo al pensiero di altro cibo potrebbe venirci la nausea. Già all’inizio di questo nuovo anno, però, c’é una novità per tutti gli italiani amanti di cucina.

Tavola italiana
Dal 2023 novità sulle tavole di molti italiani

La notizia ufficiale è trapelata nei giorni scorsi e sta facendo discutere moltissimo, poiché alcune persone non sono d’accordo con questa decisione. Andiamo a vedere di che cosa si tratta.

Dal 2023 ci sarà una novità sulle tavole degli italiani

Il grillo domestico è il terzo insetto approvato in Ue (dopo le tarme della farina essiccate e la locusta migratoria). I prodotti contenenti questi nuovi alimenti saranno etichettati per segnalare eventuali potenziali reazioni allergiche.

Grillo domestico
Il grillo domestico è stato approvato come alimento

La Commissione Ue aveva chiesto, l’8 luglio 2020, all’Autorità europea per la sicurezza alimentare di effettuare una valutazione in merito e il 23 marzo 2022 l’Efsa ha adottato un parere scientifico sulla sicurezza della polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus intero quale nuovo alimento.

Per un periodo di cinque anni, a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente regolamento, viene poi precisato nel Regolamento pubblicato nella Gazzetta Ufficiale comunitaria, solo la società “Cricket One Co. Ltd” è autorizzata a immettere sul mercato dell’Unione il nuovo alimento a base di polvere parzialmente sgrassata di grillo domestico, salvo nel caso in cui un richiedente successivo ottenga un’autorizzazione per tale nuovo alimento.

Le critiche e i dubbi non mancano

Mangi pure gli insetti chi ha voglia di esotico, ma è un gioco in malafede promuoverli per una dieta sostenibile in alternativa alla nostra. Nessuna riserva, ci mancherebbe altro, per chi voglia assaggiare cibi esotici, lontani dalla nostra cultura, sbagliato e diseducativo, però, presentarli come alimenti sostenibili da scegliere in alternativa alla nostra dieta perché meno impattanti sull’ambiente“, ha commentato Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia.

Scordamaglia ha aggiunto: “Si tratta di affermazioni false perché la nostra dieta non è solo di qualità, ma a basso impatto ambientale“. L’agroalimentare italiano, infatti, a fronte del più alto valore aggiunto in Europa pari a 65 miliardi di euro, espressione della qualità prodotta, ha una emissione di CO2 a essa correlata pari ad 1/3 delle emissioni francesi e a metà di quelle tedesche, per non parlare del confronto con altri continenti.

Inoltre va considerato che molti insetti contengono numerosi elementi antinutritivi che ostacolano il normale assorbimento dei nutrienti, riducendone l’efficienza nutrizionale, per non parlare delle sostanze chimiche contaminanti e causa di intossicazione, come quella avvenuta nel 2007 in California per consumo di cavallette importate dal Messico, sostanze spesso presenti in questi insetti, dato che molto spesso essi sono importati da Paesi con standard di sicurezza nettamente inferiori ai nostri“, ha sottolineato infine Scordamaglia.

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