Sulle etichette dei vestiti compaiono richieste d’aiuto: ecco che cosa c’è di vero nel caso Shein

Richieste d’aiuto che compaiono sulle etichette dei vestiti. E’ il caso Shein, vediamo cosa c’è di vero dietro la questione. 

Il fatto è diventato virale, ed è diventato un vero e proprio mistero. Andiamo a vedere come stanno veramente le cose.

Shein etichette
Shein etichette (Foto dal web)

Parliamo di Shein, il colosso cinese del fast fashion, e quindi della moda low cost, che ha sbancato su web come la app più scaricata negli Stati Uniti.

Shein, il mistero dietro le etichette

Shein è l’e-commerce di fast fashion cinese nato nel 2008 e utilizzato dalle nuove generazioni, che ne condividono gli outfit sui social, soprattutto su TikTok.

Shein Milano
Shein Milano (Foto dal web)

La app di Shein è la prima in classifica nella categoria shopping sui dispositivi iOS in oltre 50 paesi e tra le cinque più scaricate in altri 1oo paesi almeno. In Italia è al secondo posto dopo la app di compravendita dell’usato Vinted e prima di Amazon. Eppure un mistero sembra circondare il colosso cinese, ed ha creato molte polemiche.

Tutto è nato proprio da TikTok, il social dove i giovani hanno dato molto spazio alla marca low cost. Un video, diventato subito virale, ha raccolto delle immagini di alcuni messaggi che sarebbero stati trovati cuciti sulle targhette di alcuni capi della marca. I messaggi riportavano le frasi “Aiuto”, “SOS”, “Ho un forte mal di denti”, ed hanno chiaramente creato scompiglio e molta curiosità.

Il mittente sembra essere sconosciuto, ma intanto il video ha avuto oltre 40 milioni di visualizzazioni, con l’invito agli utenti a controllare sempre le etichette sugli acquisti fatti. La polemica nasce dal fatto che dietro questi messaggi strani insinuerebbero le richieste di aiuto da parte del personale che lavora per il colosso low cost.

Shein ha rilasciato un video via Tik Tok con la raccolta delle presunte richieste di aiuto apparse online, spiegando che si tratta di traduzioni maldestre dal cinese all’inglese di una frase “per favore, usa l’ammorbidente …” e anche per ricordare il rigoroso Codice di condotta diffuso e applicato dai fornitori, contro il lavoro minorile e forzato. Inoltre il colosso ha specificato che diverse immagini non riguardano Shein, e che quindi sarebbero fuorvianti.

L’etichetta ad esempio, con la scritta “Aiutami per favore”, scritta a mano su un cartoncino, sarebbe stata ritrovata in un pacco ricevuto da una donna filippina nel 2015; il biglietto “Aiutami” invece, sarebbe stato addirittutra scaricato direttamente da un sito di fotografie di repertorio.

Un portavoce dell’azienda ha parlato all’Independent specificando che “quei filmati diffusi sul web contengono un mucchio di fake news e di bufale sul nostro conto. È bene chiarirlo a gran voce: per noi, tutto quello che riguarda la regolarità della produzione è di vitale importanza. Abbiamo un codice di condotta severissimo e ci teniamo ad applicarlo senza alcuna deroga, proibendo ai fornitori di adoperare minorenni e costringere gli impiegati ai lavori forzati. Due requisiti essenziali, rispetto a cui non tolleriamo alcun tipo di trasgressione“.

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