Tumore alla prostata, la nuova terapia mirata fa ben sperare

Il tumore alla prostata colpisce ogni anno migliaia di persone, ma una nuova terapia contro questa malattia fa ben sperare.

In Italia il cancro della prostata è il tumore più diffuso nella popolazione maschile e rappresenta il 18,5 per cento di tutti i tumori diagnosticati nell’uomo: le stime relative all’anno 2020 parlano di 36.074 nuovi casi l’anno a livello nazionale.

Tumore alla prostata per gli uomini
Il tumore alla prostata colpisce ogni anno migliaia di persone

Uno dei principali fattori di rischio per il tumore della prostata è l’età: le possibilità di ammalarsi sono scarse prima dei 40 anni, ma aumentano sensibilmente dopo i 50 anni e circa due tumori su tre sono diagnosticati in persone con più di 65 anni.

Ecco la nuova terapia contro il tumore la prostata

Secondo quanto riporta da Ansa, c’è stato il via libera in Europa, ad un nuovo radiofarmaco utilizzato per il trattamento di adulti affetti da carcinoma della prostata metastatico resistente alla castrazione. Si tratta di Lutezio vipivotide tetraxetan, la prima terapia di precisione con radioligandi che utilizza radiazioni a scopo terapeutico, ovvero che colpiscono le singole cellule tumorali.

Nuova terapia per il tumore alla prostata
La nuova terapia per il tumore alla prostata sembra funzionare

L’approvazione della Commissione Europea, rende noto Novartis, si basa sui risultati dello studio registrativo di fase III Vision, in cui la nuova terapia, in associazione a terapia di deprivazione androgenica, ha migliorato in modo significativo la sopravvivenza globale e la sopravvivenza libera da progressione radiografica nei pazienti con carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione pretrattati, positivi all’antigene di membrana specifico della prostata (PSMA).

Lutezio vipivotide tetraxetan è la prima terapia nel nostro Paese

Lutezio vipivotide tetraxetan diventa così la prima terapia di precisione con radioligando disponibile sul mercato per le persone con carcinoma prostatico avanzato.

Il trattamento con radioligandi apre nuove prospettive in termini di cura per un tumore, quello alla prostata, tra i più diffusi in tutto il mondo. Si tratta di un meccanismo d’azione completamente nuovo, che combina un radioisotopo ad una molecola in grado di riconoscere e legarsi ad un recettore espresso sulle cellule tumorali e in grado di superare resistenze sia innate che indotte dai trattamenti precedentemente effettuati“. Queste sono state le parole di Sergio Bracarda, presidente della Società italiana di Uro-oncologia (Siuro).

L’approvazione rappresenta un traguardo significativo per pazienti che fino ad oggi avevano un numero limitato di trattamenti in questo stadio di malattia. Siamo orgogliosi di contribuire a reimmaginare le prospettive di cura dei pazienti con cancro alla prostata e ci auguriamo di poterla rendere presto disponibile ai pazienti italiani“, conclude Valentino Confalone, presidente di Novartis Italia.

Ulteriori studi della terapia per il trattamento nelle prime fasi del carcinoma prostatico metastatico sono attualmente in corso.

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