Abuso sessuale sul figlio di 7 anni: la decisione che sconcerta

L’uomo, un padre separato di un bambino di 7 anni, nel 2017 confessò l’abuso sessuale, la sentenza del giudice fa discutere.

Abuso sessuale
Bambino (Pixabay)

Le vicende si riferiscono al luglio del 2017, quando l’uomo, originario di Milano, confessa, in una missiva alla ex compagna, l’abuso sessuale ai danni del figlioletto.

Il milanese, nella stessa lettera, rinuncia in toto alla custodia del bambino e dell’altro suo figlio, nato dalla loro relazione. Ammette inoltre di aver commesso atti irripetibili e che ha “fatto cose che non dovevo fare. Acconsento ad andare in cura”.

Ma non è tutto, sempre il padre, nell’agosto dello stesso anno, rilascia una dichiarazione spontanea ai medici dell’ospedale che lo avevano preso in cura per una crisi depressiva. Conferma la paura di aver commesso atti impropri sessuali e di poterli ripetere in futuro.

Per questo motivo finisce sotto processo con l’accusa di corruzione di minore e violenza sessuale. Oggi la sentenza, che lascia francamente di stucco.

Il giudice: “Non fu molestia sessuale, il fatto non sussiste”

Il Dott. Carlo Ottone de Marchi, titolare dell’udienza preliminare, ha infatti ricondotto il tutto a una brutta storia di disagio psichico, considerando inoltre le prove insufficienti. A favore dell’assoluzione dell’imputato anche la pm Daniela Bartolucci.

A convincere il giudice anche la perizia psichiatrica presentata dal difensore, l’avvocato Guglielmo Gulotta, dalla quale si evince che l’uomo ha “ridotta capacità di giudizio” e ancora “innaturale remissività” oltre a presentare un “forte quadro depressivo”.

Sono anche state tenute in considerazione le modalità con le quali è stato ascoltato il bambino, in primis dalla madre e poi dalla psicologa e dalla terapeuta. Pur considerando la buona fede della donna, si è ritenuto infatti che la stessa abbia in un certo qual modo suggestionato il minore.

–> Leggi anche In manette noto imprenditore milanese, violentava e sequestrava le vittime

–> Leggi anche Astrazeneca, militare morto dopo il vaccino: restituite le dosi agli hub

Il giudice, infine, ha sentenziato che: “sono stati violati tutti gli standard adeguati per l’ascolto del minore”, non consentendo, pertanto, una narrazione degli eventi reale e scevra da possibili influenze esterne di terzi. Una decisione, questa, che sta già facendo discutere sui social e non solo.

Impostazioni privacy