Liberato l’ingegnere Giovanni Calì: tutti i dettagli della vicenda

L’annuncio della liberazione di Calì è stato dato dalla Farnesina nella tarda serata di ieri. L’imprenditore era stato sequestrato quasi un mese fa

Sequestro Calì (youtube)
Sequestratori di Giovanni Calì (Youtube)

Il ministro Di Maio l’ho annunciato ieri verso le 23, elogiando il lavoro dell’intelligence e dell’Unità di Crisi, che ha reso possibile la liberazione di Giovanni Calì, il professionista siciliano sequestrato a inizio mese.

Il primo giugno il catanese era stato preso in ostaggio dalla temuta banda 400 Mawozo, già artefici di numerosi atti criminali, specialmente sequestri lampo, che hanno scatenato anche in passato il terrore tra gli abitanti di Haiti.

Poche ore dopo il sequestro la gang aveva fatto richiesta di un riscatto di 500.000 dollari, una cifra maggiore rispetto a quella media richiesta. Haiti, uno dei Paesi più poveri al mondo, è flagellata dalla piaga dei sequestri estorsivi. Nel 2020 se ne sono contati quasi 250.

Haiti: Calì bendato e portato via su un’auto

Giovanni Calì, 74 anni, ingegnere ex assessore di Catania per la giunta Musumeci, si trovava a Haiti per motivi di lavoro.


Dipendente della Bonifica SpA, ditta con sede a Roma, era responsabile della posa dell’asfalto e si stava occupando della costruzione di una strada di collegamento tra i dipartimenti del centro e nord dell’isola, quando venne rapito.

Mentre si trovava nel cantiere di Port-au-Prince, la capitale, venne circondato da uomini armati, bendato e fatto salire su un veicolo. Assieme a lui venne sequestrato anche un tecnico locale, la cui famiglia venne contattata successivamente dai malviventi per dare le indicazioni circa il pagamento del riscatto. Un atto voluto, quindi.

La gang responsabile è solita finanziarsi con rapimenti ed estorsioni, non facendo distinzione di sorta: colpiscono tutti, anche se gli stranieri sono da loro preferiti in quanto soggetti a riscatti più alti.

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Il sequestro avvenne nella stessa zona teatro del rapimento ad aprile di 7 religiosi francesi, poi liberati 20 giorni dopo, che però fece molto scandalo in quanto diede la cifra del crescente degrado dell’isola.

 

 

 

 

 

 

 

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