Parkinson, indicatori nelle feci, la ricerca lo conferma

Secondo una recente ricerca, il Parkinson potrebbe essere ritrovato nelle feci e la notizia ha letteralmente scioccato molte persone.

Il morbo di Parkinson è una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce il sistema nervoso centrale. È caratterizzata da una perdita progressiva di cellule nervose nella parte del cervello che controlla il movimento, il che porta a problemi di coordinazione e di movimento.

Parkinson feci
Alcuni indicatori del Parkinson si trovano nelle feci (chesuccede.it)

Le cause esatte del Parkinson non sono ancora chiare, ma si ritiene che la malattia sia causata dalla morte delle cellule nervose che producono la dopamina, una sostanza chimica che aiuta a controllare i movimenti muscolari. Oggi, però, questa malattia potrebbe essere indicata nelle feci.

La ricerca conferma le impressioni sul Parkinson

Nei campioni di feci dei pazienti che soffrono di disturbi comportamentali del sonno REM isolati (isolated REM-sleep behavior disorder – iRBD) si può rilevare una più elevata concentrazione degli aggregati di α-sinucleina, che può evidenziare precocemente la malattia di Parkinson. A questa conclusione è giunto lo studio di un team della Heinrich-Heine University di Dusseldorf, pubblicato npj Parkinson’s Disease.

Parkinson feci
La malattia del Parkinson potrebbe essere trovato precocemente nelle feci (chesuccede.it)

Sono note due forme di Parkinson: nel 70% dei casi la malattia origina nel sistema nervoso centrale (“Brain-first Parkinson’s disease”), mentre nel 30% nasce nel ‘sistema nervoso enterico’: si tratta del cosiddetto “Body-first Parkinson’s disease”, in cui i caratteristici depositi di aggregati di proteina α-sinucleina si formano nei neuroni dell’intestino. Una forma preliminare di questa tipologia di Parkinson è rappresentata proprio dai disturbi comportamentali nella fase REM del sonno, con pazienti che hanno sogni vividi e inquietanti.

Ecco cosa ha rilevato lo studio

Il gruppo di ricerca guidato da Gultekin Tamguney della Heinrich-Heine University ha rilevato questi livelli di aggregati di α-sinucleina nei campioni di feci dei pazienti. Per farlo, il team ha usato una nuova tecnica di analisi di distribuzione dell’intensità di fluorescenza basata sulla superficie (surface-based fluorescence intensity distribution analysis, sFIDA).

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