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Allevamenti bovini, producono la metà delle emissioni di gas serra

Si, è possibile ridurre le emissioni di gas serra garantendo alti livelli di qualità per la gestione degli allevamenti.

Bisogna saper scegliere, per migliorare e garantire un futuro sostenibile al livello ambientale. Gli allevamenti intensivi rappresentano la metà delle emissioni di gas serra. Su questo dato l’allevamento dei bovini ne costituisce il 78%.

Se si considera che l’allevamento è una creazione eminentemente umana, si deduce che altre soluzioni potrebbero essere vagliate, con scelte che si adattino all’urgente necessità di abbassare in modo significativo secondo gli obietti del 2050, l’emissione dei gas serra.

Ed è qui che la Ricerca soccorre e orienta le scelte future. Un gruppo di ricercatori dell’Università del Colorado, ha confrontato 300 studi condotti in Nord e Sud America, Asia ed Australia, dove erano state analizzate le emissioni di un allevamento bovino tradizionale, con gli effetti generati da una serie di azioni migliorative.

Se non puoi devi e se devi puoi cambiare il decorso degli avvenimenti. Questa affermazione sigla il risultato dello studio pubblicato sul Global Change Biology che evidenzia come basterebbero degli accorgimenti per evitare l’ulteriore produzione di emissioni di gas serra.

Sono due i punti su cui prestare attenzione: l’aumento dell’efficienza che misura sulla quantità di carne prodotta per unità di gas serra, che può assicurare fino all’8% di diminuzione delle emissioni e il miglioramento del sequestro del carbonio da parte del terreno e delle piante presenti nell’allevamento, che può garantire un calo del 46% delle emissioni per unità di carne. Piantare alberi su terreni degradati e rinunciare ai pesticidi, erbicidi e fitofarmaci, sono accorgimento che modificano in modo significativo in termini percentuali l’impatto sull’ambiente, riducendo emissioni di gas serra con un decremento valido fino al 57%, com’è avvenuto in Brasile.

La crescita della domanda di carne bovina innescherà l’aumento di produzione di gas serra

Nonostante gli esiti della ricerca lasciano spazio a scelte fattibili e non impegnative per chi gestisce allevamenti, il numero di quest’ultimi ed dunque l’incremento dei gas prodotto dipendono dalla legge principe del mercato: la crescita della domanda di carne bovina.

Mai come oggi, siamo davanti ad un’evidenza: i cambiamenti globali impattano sul locale e viceversa. L’assunzione di responsabilità, per un futuro decremento delle emissioni di gas serra tra gli allevamenti per ottenere gli effetti sperati, deve essere adottata al livello globale, e coordinata su scala locale. Invece in Asia cresce la domanda di carne bovina ed in Brasile, che rappresenta il polmone verde del pianeta, 52 milioni di ettari di pascoli sono dimenticati a se stessi senza una linea politica programmatica.

Le leggi del mercato prevaricano così l’ottica di un sistema più rispettoso dell’ambiente e forse meno vantaggioso economicamente. La sfida del presente risiede nella lotta con la natura che sta mutando le nostra ordinarietà e stravolgendo i valori di convivienza. Senza l’assunzione di tale responsabilità tra i settori produttivi che maggiormente inquinano, non ci sarà alcun futuro prospettabile, tanto meno economico.

 

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