Musica e salute, scoperto un legame specifico, ecco che succede a chi soffre di questa malattia

Accostarsi alla musica porta sempre dei grandissimi benefici. Le note musicali, che siano da noi ascoltate o suonate, producono tantissimi effetti sulla nostra salute, sia a livello mentale che fisico. Ma ce n’è uno in particolare

La musica è sicuramente una delle forme d’arte più potenti. Liberatoria, emozionante, capace di portare la mente al di fuori dei pensieri con un suo fascino tutto speciale. Ma è noto come sia una grandissima fonte di effetti benefici per la nostra salute.

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Salute e Musica (Fonte rawpixel e Canva)

Che sia essa suonata con uno strumento o semplicemente ascoltata per mezzo di uno stereo o di un paio di auricolari, la musica ci porta in mondi in cui ci sentiamo capiti e toccati nel profondo grazie alle sue note. Sono tantissimi dunque i risultati che si ottengono accostandosi alla musica, sia per la nostra mente che per il nostro corpo.

Suonare uno strumento a fiato, ad esempio, porta a migliorare la nostra respirazione. La modulazione delle vibrazioni emesse dal respiro portano infatti a mantenerlo regolare e studiato. Diventare musicista può aiutare anche alla stimolazione della lettura: chi impara a suonare deve imparare a leggere le note sullo spartito, acuendo le sue capacità.

Tantissimi poi i benefici a livello psichico. La musicoterapia trova sempre più applicazione in campo medico, poiché anche solo cantare una canzone che ci piace, come constatato dall’Imperial College di Londra, attiva la secrezione di dopamina ed endorfine, che fanno immediatamente ridurre stress, ansia e depressione provocando uno stato di benessere.

C’è però una malattia in particolare che trova dei risultati enormi nell’impiego della musica e si tratta dell’Alzheimer. La spiegazione sta nella scienza.

I benefici della musica contro l’Alzheimer: perché si parla di “Memoria Musicale”

La malattia dell’Alzheimer consiste in una patologia neurologica caratterizzata dal progressivo indebolimento delle facoltà cognitive e di quelle comportamentali. Questo avviene a causa del danneggiamento di alcune aree cerebrali specifiche: i lobi temporali mediali.

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Signora anziana suona il piano (Screenshot Video Youtube)

Le stimolazioni che producono le note musicali suonate, cantate o ascoltate, sono fondamentali per migliorare la cosiddetta “Memoria Musicale“. Moltissimi studi recenti si dedicano sempre più a questo: è stato dimostrato dalla scienza che, nonostante chi soffre di Alzheimer tenda a perdere questo tipo di memorie, alcuni ricordi legati alle musiche più familiari possono restare accessibili.

In uno studio condotto sui malati che soffrono di questa patologia, si è giunti dunque alla sorprendente conclusione che la memoria musicale venga conservata molto meglio rispetto a quella dei discorsi orali. La musica inoltre è un fortissimo veicolo di emozioni. Seppur ancora non sia chiaro come questa agisca sui pazienti colpiti da questo male, è stato riconosciuto che le melodie e le parole delle canzoni più familiari rievocano più facilmente emozioni legate ad esse.

Il riconoscimento di queste emozioni è legato però, al livello di atrofia nel lobo temporale anteriore. Questi sono dunque, importanti spunti per sostenere chi è affetto da Alzheimer nel percorso di ritrovare emozioni positive e riconnettersi momentaneamente col mondo.

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