La frutta che acquistiamo appare sempre molto invitante, specialmente se parliamo di frutta “estiva”. Ma esistono alcuni metodi per comprendere se un amatissimo frutto proveniente dall’estero sia stato intaccato da sostanze dannose: ecco quali sono.
La prima cosa che facciamo quando andiamo dal fruttivendolo o al supermercato è dare un’occhiata a cosa offre il bancone. Varietà, profumi, colori, siamo attratti sicuramente dalla frutta che si presenta meglio.
L’aspetto del frutto è ciò che cattura la nostra attenzione e che ci spinge ad acquistarlo, ma non siamo sempre realmente consapevoli su quali metodi siano stati adottati per la sua produzione. Attualmente poi, abbiamo sempre più scoperto nuove varietà che un tempo non si mangiavano, perché provenienti da molto lontano. Oggi molti frutti sono diventati amatissimi dalle nuove generazioni e trovano diverse applicazioni in cucina.
Uno di questi è il mango, un frutto tropicale originario dell’India e nello specifico della pianta Mangifera indica. Nel nostro paese viene consumato principalmente crudo e fresco, ma diventa anche un ingrediente perfetto per diversi pasti che spaziano dai dolci al sushi. Il suo sapore è molto dolce e poco acidulo, e le sue proprietà nutrizionali sono ottime perché ricco di vitamine. Ma come possiamo capire se è stato trattato con sostanze dannose? Ve lo spieghiamo con qualche consiglio.
Mango contenente elementi chimici? Scopriamolo con questi consigli
Molto spesso la bellezza dei frutti che vediamo in commercio non equivale al suo livello di salute. Il mango rischia di essere soggetto a sostanze dannose, poiché in India come in altri paesi si utilizza ancora illegalmente il carburo di calcio, pericoloso per la nostra salute.
Questo elemento favorisce una maturazione più veloce dei frutti, e per questo utilizzato per migliorare la produzione. Ma siamo certi che il mango che acquistiamo non abbia subito questo trattamento? Possiamo rendercene conto mettendo in pratica alcuni consigli. Ci accorgeremo che un mango è cresciuto naturalmente principalmente dal sapore, che sarà molto più dolce e succoso rispetto a quelli con maturazione artificiale.
Un “esperimento” pratico invece è quello dell’acqua: mettendo il mango in una ciotola piena per vedere se galleggia, ci aiuterà a capire se ha subito un trattamento con sostanze chimiche. Quelli maturati naturalmente affonderanno. Un’altra prova importante (e anche semplice) è quella visiva: dobbiamo controllarne il colore.
Il mango cresciuto naturalmente deve presentare un bel colore uniforme sui toni gialli e verdi. Quelli a maturazione artificiale, invece, presenteranno delle macchie di colore a sprazzi, dal rosso al verde e al giallo, che dipendono dai punti in cui sono stati colpiti dagli agenti chimici.