Le nostre vite si sono completamente stravolte dal 1969, quando due computer iniziarono a comunicare fra di loro facendo nascere la prima connessione dati, chiamata comunemente Internet. Il primo sito web al mondo nacque solamente nel 1991 per mano di Berners-Lee, informatico britannico.
Alcuni studi raccolti dalla BBC, ci spiegano dettagliatamente che se Internet smettesse improvvisamente di funzionare, l’impatto sull’economia e sulla società non sarebbe così catastrofico, anzi potrebbero emergere alcuni aspetti positivi.
La Cyber Consequences Unit degli Stati Uniti è un istituto di ricerca, che fornisce valutazioni sulle conseguenze strategiche ed economiche di possibili attacchi informatici e fisici alla rete. Analizzando gli effetti economici, prodotti dalle interruzioni avvenute negli Stati Uniti dal 2000 fino ad oggi, si è scoperto che sotto i 4 giorni, l’impatto economico fu ininfluente. Un’interruzione della connessione si farebbe sentire soprattutto a chi utilizza internet per lavorare, causandone un gravissimo problema.
“Gli esercizi commerciali che hanno patito di più – alberghi, compagnie aeree, società di intermediazione – non hanno infatti avuto perdite eccessive. E i dipendenti hanno continuato a svolgere i loro lavori… semplicemente consegnando il lavoro due o tre giorni dopo. La nostra economia è già organizzata per ammortizzare un fine settimana o un week end lungo di vacanza.” A parlarne è Scott Borg, direttore della Cyber Consequences Unit.
Nel 1975, un incendio alla New York Telephone Company, interruppe il servizio telefonico in un’ampia area di Manhattan per 23 giorni. In un sondaggio effettuato su 190 persone subito dopo che le linee furono ripristinate, emerse un dato: l’80% degli intervistati subì il fatto di non potersi connettere con amici e familiari. Il 65% degli intervistati dichiarò di essersi sentito “isolato” o “a disagio”, e quasi il 75% si tranquillizzò solamente dopo aver appurato che il servizio era stato ripristinato.
“Internet è progettata soprattutto per permetterci di comunicare tra di noi. Siamo abituati a connetterci con chiunque, ovunque e in qualsiasi momento. Ci inquieta l’idea di non poterlo fare.” A spiegarcelo è Hancock, docente alla Stanford University.
L’ipotesi più sfortunata sarebbe quella di una tempesta solare, ed in questo caso Internet sarebbe l’ultimo dei nostri problemi. Le conseguenze provocherebbero danni per miliardi di euro, e farebbero morire circa 300 milioni di persone nel mondo.