Il prezzo della benzina nelle ultime settimane è notevolmente lievitato a causa della guerra russo-ucraina. Oramai l’importo del carburante è stabilmente salito sopra l’1,90 al litro, a volte anche sopra i 2. Chiaramente con l’aumento della benzina, si alzano anche i prezzi delle bollette e dei trasporti.
Per cercare di aiutare i lavoratori, il Governo ha deciso di offrire un bonus benzina a tutti i datori di lavori già dal 2022. Andiamo a vedere di cosa si tratta, e a chi è accessibile la misura di sostegno.

Come detto, possono erogare il bonus i datori di lavoro privati e i lavoratori autonomi purché abbiano dipendenti. La platea dei beneficiari include solo i lavoratori dipendenti, senza alcun limite reddituale. Si tratta di un bonus fino al massimo di 200 euro, introdotto dal decreto sul caro-energia per contrastare l‘impatto economico dovuto all’aumento dei prezzi del carburante. I voucher possono essere esercitati da subito, e valgono per benzina, gasolio, Gpl, metano e per la ricarica di veicoli elettrici.
Per ottenere il bonus non è prevista la presentazione di alcuna domanda da parte del dipendente. Il datore di lavoro infatti decide se erogarlo e con quale importo, anche inferiore ai 200 euro. L’incentivo non viene necessariamente riconosciuto a tutti i dipendenti, ma può essere erogato dall’azienda a fasce omogenee di lavoratori o anche a un singolo dipendente.

Il bonus benzina non coopera alla formazione del reddito di lavoro dipendente e va conteggiato separatamente rispetto ad altri benefit aziendali. I beni e i servizi erogati nel periodo d’imposta 2022 dal datore di lavoro a favore di ciascun lavoratore dipendente, possono raggiungere un valore di 200 euro per uno o più buoni benzina e un valore di 258,23 euro per l’insieme degli altri beni e servizi.
I buoni benzina possono essere erogati anche per finalità retributive. In questo caso, l’erogazione deve avvenire nell’anno in corso.
Il primo fornitore di benzina per l’Italia è l’Azerbaigian: al secondo posto troviamo l’Iraq con 2 milioni di tonnellate vendute al nostro Paese, mentre conclude il podio l’Iran con 1,88 milioni. Al quarto posto si staziona, infine, l’Arabia Saudita con 1,82 milioni di tonnellate vendute.