La depressione è una patologia molto sottovalutata dalle persone e può portare a gravi problemi fisiologici e psichici. I sintomi più comuni della depressione sono la stanchezza perenne, la difficoltà a trovare e mantenere la concentrazione, la perdita dell’appetito e il forte senso di colpa.
Nel mondo, le persone colpite dalla depressione sono più di 300 milioni e secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità questa malattia è la principale causa di disabilità globale. In Italia, le persone affette da questo disturbo mentale sono circa 1,5 milioni. Da oggi però, un prodotto può aiutare nel trattamento di questa malattia. Andiamo a vedere di cosa si tratta.
Si chiama Esketamina ed è il primo spray nasale contro la depressione maggiore, ed è un antagonista del recettore N-metil-D-aspartato (NMDA). Sette pazienti su dieci, colpiti da questa patologia, hanno risposto efficacemente a questo nuovo farmaco.
Il nuovo prodotto è stato approvato da Aifa ed è gia disponibile in Italia. Il nuovo farmaco ha un’efficacia superiore alle terapie tradizionali dopo 4 settimane di trattamento, ma riduce i sintomi della malattia già dopo 24 ore. La sua somministrazione avviene presso i centri di cura, in combinazione con un antidepressivo SSRI (inibitori selettivi del reuptake di serotonina) o SNRI (inibitori della ricaptazione della serotonina-norepinefrina).
“Poter avere a disposizione un nuovo farmaco come esketamina è di fondamentale importanza nel trattamento della depressione maggiore farmaco-resistente. Con il suo meccanismo d’azione unico, esketamina è in grado di essere più efficace delle attuali terapie oggi in uso. Le altre molecole impiegano diverse settimane nel raggiungere l’effetto desiderato. Il farmaco in questione agisce in maniera rapida sui sintomi depressivi, mantenendo l’effetto sul lungo periodo e riducendo nettamente il rischio di ricaduta. Caratteristiche rilevanti se si considera la resistenza ad altri trattamenti e la frequente tendenza alle ricadute che si riscontrano nei pazienti affetti da queste forme di depressione”. A parlarne è Andrea Fagiolini, direttore del dipartimento della salute mentale e degli organi di senso dell’ospedale Santa Maria delle Scotte di Siena.
Il farmaco sembra ridurre il rischio di ricaduta del 51% tra i pazienti con remissione stabile e del 70% tra i pazienti con risposta stabile.