Emergenza caldo, se le temperature sono eccessive può scattare la cassaintegrazione, ecco a chi spetta

L’argomento di questa estate, inutile ripeterlo, è certamente il caldo eccessivo, con le temperature che sono arrivate a livelli davvero fuori dalla norma, come non si sentiva da moltissimi anni. Il caldo asfissiante sta provocando problemi alla popolazione da tutti i punti di vista. E può portare a problemi anche per i lavoratori, al punto che anche l’Inps si è mossa. 

Alcune categorie di lavoratori sono particolarmente sofferenti e sensibili ai problemi legati alle condizioni metereologiche. Per questi lavoratori, il freddo o il caldo possono interferire nel loro normale svolgimento del lavoro. Vediamo che succede.

Operaio sotto il sole (Fonte Canva)
Operaio sotto il sole (Fonte Canva)

Alcuni lavori come quelli di stesura del manto stradale, i lavori di rifacimento di facciate e tetti di costruzioni, le lavorazioni all’aperto che richiedono indumenti di protezione, e tutte quelle mansioni che si svolgono generalmente sotto il sole, sono considerati a rischio in determinate condizioni climatiche.

Esiste la causale “eventi meteo” invocabile dall’azienda anche in caso di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa a causa appunto delle temperature elevate, per quanto riguarda le prestazioni Cigo erogate dall’Inps. Ed è proprio Inps, in una nota congiunta con Inail, a mettere le linee guida per la prevenzione delle patologie da stress termico.

Le imprese potranno chiedere all’Inps il riconoscimento della Cigo (Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria) quando il termometro supera i 35 gradi centigradi. Ai fini dell’integrazione salariale, però, possono essere considerate idonee anche le temperature percepite“. In pratica le temperature esterne possono mettere a rischio infortunio il lavoratore.

L’Inps ha specificato inoltre che l’azienda, nella domanda di CIGO e nella relazione tecnica che deve essere allegata, deve solo indicare le giornate di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa e specificare il tipo di lavorazione in atto nelle giornate medesime, mentre non è tenuta a produrre dichiarazioni che attestino l’entità della temperatura, né a produrre i bollettini meteo.

L’Inps provvederà ad acquisire d’ufficio i bollettini meteo e a valutarne le risultanze anche in relazione alla tipologia di attività lavorativa in atto.

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