Incidenti in acqua, attenzione a queste cause, i dati sono allarmanti

Gli incidenti in acqua provocano ogni anno moltissimi decessi e la preoccupazione fra le persone è sempre più accesa. L’Istituto Superiore di Sanità ha maturato un nuovo metodo per condurre un’indagine sugli incidenti in acqua, utilizzando le notizie riportate dalle principali testate online nazionali e locali e da siti web dedicati.

Infatti, l’ISS è riuscita ad entrare nei dettagli non disponibili come la dinamica dell’incidente o il luogo in cui si è verificato. Gli incidenti in acqua, però, sono sempre più frequenti e i dati stanno aumentando a dismisura. Andiamo a vedere di cosa si tratta.

Incidente in acqua(chesuccede31/07/2022)
Incidente in acqua (fonte web)

Dal 2015 al 2019 sono stati identificati 2.096 casi di incidente in acqua, di cui 1.209 fatali. Le fasce d’età più a rischio sono tra i 45 e i 64 anni (18% di tutti gli incidenti in acqua), quella tra i 65 e i 79 anni (16%) e quella 0-10 anni (14%). Inoltre, le vittime di queste disgrazie sono per lo più uomini, con una media di 7:1 rispetto alle donne.

Tra gli incidenti fatali, il 41% avviene in acque interne, il 42% sul litorale, mentre il restante 17% si divide quasi equamente tra mare aperto e piscine. Inoltre, il maggior numero di incidenti in acqua si verificano in Lombardia (13%), in Emilia Romagna (9.6%) e in Veneto (9.3%). Al contrario, tra gli incidenti in acqua non fatali, il 67% non ha necessitato di alcun trattamento ospedaliero mentre il 7,7% ricorre al Pronto Soccorso.

Salvataggio(chesuccede31/07/2022)
Salvataggio (fonte web)

Il malore rimane il primo motivo di incidenti in acqua con il 28,1%, seguono le condizioni avverse del mare (14,9%) e la caduta in acqua o dagli scogli (14,3%). Secondo stime diffuse dall’Onu, infatti, ogni anno nel mondo annegano circa 236mila persone ed è la principale causa di morte in acqua per bambini e giovani di età compresa tra 1 e 24 anni. Questi numeri sono ricordati sempre in occasione della Giornata mondiale per la prevenzione degli annegamenti.

L’Istituto Superiore di Sanità ci allerta a stare attenti a qualsiasi pericolo e rilancia 4 regole d’oro per proteggersi da questi incidenti, ossia la sorveglianza dei bimbi da parte degli adulti, le recinzioni alle piscine o altri bacini d’acqua, i corsi di nuoto per i bambini ed evitare di sostare in spiaggia nelle ore più calde.

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