Il capo licenzia il barista davanti a tutti: l’intero staff abbandona il locale per protesta

Un capo ha licenziato un barista davanti a tutti, ma è accaduto qualcosa di inaspettato: tutto lo staff ha abbandonato il locale per protestare. 

Non tutti accettano di buon grado le decisioni dei capi, e questo staff si è trovato unito e solidale nei confronti di un collega che era stato appena licenziato dal capo.

Starbucks protesta
Starbucks protesta

Il fatto è accaduto negli Stati Uniti, ed il video della scena, che è stato messo in rete, è diventato immediatamente virale.

Starbucks abbandonato dai dipendenti

Un intero staff che lavorava all’interno di uno dei locali Starbucks sul territorio americano, ha deciso di abbandonare su due piedi il lavoro, come atto di solidarietà nei confronti di un  collega.

Sam Amato
Sam Amato (Foto dal web)

Starbucks è una catena di caffè statunitense fondata a Seattle nel 1971. Parte di essa è la più grande catena del suo genere al mondo, con quasi 29 mila punti vendita in 78 paesi. Solo negli Stati Uniti se ne contano circa 12 mila. Il fatto di cui parliamo, è accaduto in uno Starbucks a Buffalo, nello stato di New York.

Il manager del punto vendita, ha deciso di licenziare un dipendente di nome Sam Amato, che lavorava in Starbucks da 13 anni. Starbucks Workers United, l’organizzazione che aiuta i lavoratori di Starbucks in tutti gli Stati Uniti, ha pubblicato su TikTok un filmato del fatto, che ha avuto oltre 20 milioni di visualizzazioni.

Nel video si vedono dei clienti in attesa di essere serviti, davanti ai quali dopo pochi secondi iniziano a passare dei dipendenti con grembiuli e cartoni in mano, e si vedono altri clienti uscire dal negozio. Il video contiene una didascalia che recita “Quando l’intero negozio se ne va dopo che la direzione licenzia ingiustamente un tuo collega perché è un leader sindacale“.

Sui social si è detto che Amato era stato licenziato perché era un leader sindacale, e moltissimi commenti di solidarietà si leggono sotto il video. Starbucks ha dichiarato che Amato è stato licenziato per aver chiuso l’atrio del punto vendita senza autorizzazione, mentre Starbucks Workers United ha affermato che si tratta di una copertura per il licenziamento di un leader sindacale.

Amato ha risposto “Sono stato licenziato perché ero un leader sindacale nella mia filiale. La mia direttrice non è riuscita nemmeno a spiegarmi perché mi stavano licenziando. Non riusciva a guardarmi negli occhi“. Il protagonista di questa brutta storia è uno delle decine di leader sindacali che Starbucks ha licenziato negli ultimi mesi, mentre continua l’ondata organizzativa che si sta espandendo a più di 200 sedi in tutti gli Stati Uniti, nonostante la direzione abbia licenziato i lavoratori.

La sede, i cui dipendenti hanno votato per la sindacalizzazione a marzo, è rimasta chiusa dopo la protesta dei giorni scorsi, mentre i lavoratori scioperano per chiedere il suo reintegro.

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