L’uva bianca e l’uva nera non sono uguali e si sta mangiando quella sbagliata.
L’uva è il frutto della vite e ne esistono alcune tipologie differenti. L’uva commestibile è detta da tavola, ma ci sono anche l’uva da vino e l’uva passa. L’insieme dei frutti prende il nome di grappolo.
![Uva bianca e nera](https://www.chesuccede.it/wp-content/uploads/2022/10/Uva-bianca-e-nera-01102022-chesuccede.it_.jpg)
Comunemente esistono due tipologie diverse di uva: l’uva bianca e quella nera. Nel primo caso, gli acini che compongono il grappolo sono di colore verde o giallo; nel secondo caso hanno un colore che varia dal rosso al viola scuro, quasi nero.
Le differenze fra uva bianca e uva nera
Le varietà più diffuse e apprezzate dell’uva bianca sono l’uva Italia e quella Regina. Queste tipologie di uva sono quelle più apprezzate da consumare fresche grazie al loro sapore dolce. Proprio per questo motivo, infatti, l’uva bianca è più diffusa sulle tavole dei consumatori, rispetto all’uva nera, che invece viene maggiormente apprezzata per vinificare.
![Vite uva nera](https://www.chesuccede.it/wp-content/uploads/2022/09/Uva-nera.jpg)
L’uva senza semi, invece, nasce spontaneamente in seguito ad un fenomeno naturale che non fa produrre i semi all’uva ed, in questo caso, si parla di uva apirena o uva apirene. Nonostante l’assenza di semi, però, l’uva apirena conserva le stesse caratteristiche nutrizionali dell’uva tradizionale e può essere una valida alternativa per chi tende a scartare i semi o soffre di disturbi intestinali.
Le proprietà nutrizionali dell’uva non subiscono grandi differenze rispetto alla tipologia. Le principali differenze tra uva bianca e uva nera consistono nel fatto che l’uva bianca risulta essere più zuccherina e di conseguenza più piacevole da gustare. L’uva nera, invece, è più ricca di antiossidanti (in particolare di resveratrolo) e sembra quindi più benefica per la nostra salute. L’apporto di vitamine e minerali, invece, è piuttosto simile mentre, come abbiamo visto, l’uva bianca contiene più calorie di quella nera.
Il consumo di uva, proprio grazie alla presenza di polifenoli, è stato associato ad un ridotto rischio di sviluppare patologie cardiovascolari. I polifenoli, infatti, aiutano ad abbassare il colesterolo LDL (il cosiddetto “colesterolo cattivo”) ed aiutano a ridurre i livelli di trigliceridi. Inoltre, il vino rosso, consumato con moderazione, è stato associato ad una diminuzione dell’assorbimento del colesterolo.
Anche le fibre ed il potassio supportano la salute del cuore. Infatti, l’aumento dell’assunzione di potassio e la diminuzione del consumo di sodio, è il cambiamento alimentare più importante che una persona può fare per ridurre il rischio di sviluppare le malattie cardiovascolari. Inoltre, l’assunzione di potassio è associata anche alla riduzione del rischio di ictus, protegge dalla perdita di massa muscolare, conserva la densità minerale ossea e riduce la formazione dei calcoli renali.