Se spesso ti accade questa cosa, potresti soffrire di un disturbo ben preciso, ma non lo sai. Ecco di cosa si tratta.
Quante cose ci succedono, o abitudini che abbiamo, ma non sappiamo cosa nascondono. Questa in particolare è molto diffusa, ma in pochi ne sono consapevoli.
Parliamo di salute, e in particolare chi spiega questo fenomeno è l’endocrinologia più famosa del web, la dottoressa Serena Missori.
Fame nervosa, i segnali che la confermano
Se parliamo di fame nervosa, tutti sappiamo di cosa si tratta, ed in molti pensiamo di soffrirne. Ecco quali sono i reali segnali da tenere sotto controllo.
La fame nervosa, come spiega la Missori, spesso coincide con il cosiddetto Carb Craving, ovvero la specifica dipendenza da zuccheri semplici, che tiene alta la voglia di consumarne in continuazione a causa dall’alzarsi ed abbassarsi della glicemia e dell’insulina. La prima conseguenza di questo comportamento, si vede chiaramente sul rischio di prendere peso, e lo sviluppo di alcune malattie metaboliche.
La fame nervosa, non è quindi chiamata così a caso, proprio perché il nostro umore risente moltissimo di ciò che accade con l’eccesso di consumo di questi alimenti; nervosismo e non solo, sono una conseguenza che spesso crea dei problemi seri, di profondo disagio, soprattutto per il fatto di non vedersi bene con il proprio fisico, spesso con qualche chilo di troppo.
“I sensi di colpa che seguono a questo momento di frustrazione spesso vengono colmati mangiando nuovamente perpetuando così il circolo vizioso, oppure mettendo in atto condotte di compensazione deleterie (digiuni, vomito, ecc)”, spiega la dottoressa sul suo blog, e per questo è importante andare a fondo e capire “di fronte a che tipo di fame ci troviamo”.
Quando facciamo delle attività che richiedono energie, o anche qualche extra come le attività fisiche, la fame è nella norma, ovvero il corpo chiede semplicemente i giusti rifornimenti; se la fame aumenta, può dipendere da momenti o situazioni di particolare stress, ma anche da alcuni errori nell’alimentazione nel senso della distribuzione di carboidrati, proteine, ecc. Bisogna insomma fare attenzione a cosa può mancare, per non creare mai squilibri nei macronutrienti necessari quotidianamente.
Se notiamo un desiderio di zuccheri semplici, dolci, merendine, di salato e grassi, potrebbe dipendere da “una riduzione della sintesi di serotonina da parte dell’intestino, noia, frustrazione, ansia, PMS, menopausa, alterazioni ormonali cicliche o continuative, condizioni patologiche non note come la disbiosi, la candida intestinale, l’ipertiroidismo, ecc”, spiega la Missori.
In particolare, se si ha fame di dolce potresti soffrire di Carb Craving, deficit di serotonina, candida, iperinsulinemia, ma anche tristezza, noia, carenza di attenzioni e affetto. Queste emozioni hanno a che fare con la serotonina, le endorfine e l’appagamento. La voglia di salato risponde invece agli ormoni dello stress (come il cortisolo che causa ritenzione, ti fanno desiderare cibi salati), mentre se si ha voglia di cibi grassi, “potresti avere un ingolfamento epatico, delle vie biliari e della colecisti”; poiché il fritto stimola il fegato e la colecisti, è probabile che il corpo chieda sostegno, ma il problema nasce se si eccede.
I preziosi consigli della dottoressa per affrontare questo problema sono anzitutto non pensare di dover eliminare i carboidrati, ma solo di consumarli quando servono, e di mangiare sempre lentamente. Piccolo trucco, è di usare la cannella quando puoi, perché favorisce la stabilità glicemica.