Twitter, potresti pagare una quota, verifica subito o non potrai più usarlo

Twitter è nel mezzo di una rivoluzione, ma c’è qualcosa che sfugge a molti, e si tratta di una possibile quota da pagare per utilizzarlo.

Il cambiamento dopo anni di vita del social, è arrivato proprio quest’anno, con l’acquisto dell’azienda di San Francisco da parte del patron di Tesla e SpaceX, il magnate Elon Musk.

Twitter inserisce una nuova quota
Fonte Canva

Da quando Jack Dorsey lo creò nel marzo 2006 e lo lanciò nel luglio dello stesso anno, Twitter ha guadagnato popolarità in tutto il mondo. Infatti, si stima che la piattaforma abbia più di 300 milioni di utenti che generano 65 milioni di tweet al giorno e gestisca più di 800 mila richieste di ricerca giornaliere.

Attenzione alla quota da pagare su Twitter

Sicuramente in questi mesi il social del quale si è sentito più parlare è proprio Twitter, per via della soap che ha riguardato l’acquisto (rimandato più volte dopo trattative durate mesi) da parte del magnate Elon Musk, che già sul suo profilo ufficiale aveva in passato più volte esternato l’interesse all’acquisto della piattaforma.

Dopo varie false partenze, da lunedì 12 dicembre, Twitter ha lanciato un nuovo abbonamento che prevede un prezzo maggiorato per gli utenti di Apple. Nel dare l’annuncio, la piattaforma di Elon Musk ha precisato che il nuovo servizio permetterà agli abbonati di caricare video più pesanti, vedere valorizzati i propri post, correggerli dopo la pubblicazione, ottenere la “spunta blu” che viene assegnata agli account verificati e vedere meno pubblicità.

Twitter adesso fa pagare
Elon Musk, patron di Twitter (chesuccede.it)

Nessuna spiegazione sul motivo per cui gli utenti di Apple dovranno sborsare 11 dollari mentre gli altri continueranno a pagarne otto. Secondo alcuni mezzi di informazione americani si tratterebbe di una mossa per contenere i costi addebitati a Twitter dall’App Store di Apple.

La verità sulla spunta blu

Con la passata gestione, la “spunta blu” veniva data a aziende, personaggi celebri, entità governative e giornalisti verificati, ma da quando Musk ha acquisito la piattaforma per 44 miliardi di dollari, sta cercando tutti i modi possibili di rastrellare un po’ di soldi.

Pochi giorni dopo il suo arrivo, il miliardario aveva lanciato un abbonamento da otto dollari al mese per dare la spunta blu a chiunque, finendo per “certificare” una serie di account finti di marchi famosi, compresi quelli delle sue Space X e Tesla. Il progetto era stato messo in standby e dopo averlo riprogrammato per fine novembre, Musk l’aveva sospeso fino a quando non si fosse trovato il modo di impedire i falsi.

Da quando è passata nelle mani del fondatore di Tesla e Spacex, la piattaforma è finita spesso al centro dell’attenzione. Musk ha licenziato i dirigenti della società e ha ridotto in modo pesante il personale, dicendo chiaro e tondo che bisogna lavorare di più. Non a caso l’ultima vicenda per cui il social è finito sui giornali, e sotto inchiesta, è quella degli spazi aziendali trasformati in dormitori.

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