Lenticchie e cotechino stanno per prendere posto sulle tavole degli italiani per quella che si può considerare una delle usanze più antiche della nostra tradizione.
Da dove abbia avuto origine questa abitudine non è del tutto chiaro ma, nei secoli, le lenticchie hanno sempre avuto una connotazione positiva.
Secondo alcune fonti, i motivi per cui le lenticchie siano oggi associate alla fortuna sono da attribuire soprattutto alla loro forma: disposte in un sacchetto da crude, o cotte assieme allo zampone, danno l’idea di una piccola cascata di monete.
Il vero motivo per il quale si mangiano lenticchie e cotechino
Durante il cenone di Capodanno, cotechino e lenticchie sarà il piatto principale per l’attesa del nuovo anno. Ma perchè c’è questa tradizione a Capodanno? Per scoprirlo dobbiamo tornare indietro di migliaia di anni nel tempo, e precisamente al periodo dei Romani. Sono stati loro, stando a quanto si legge sui libri di storia, ad aver introdotto per la prima volta il rito della lenticchia dopo la mezzanotte del 31 dicembre.
I nostri avi consideravano infatti quel legume come un vero e proprio investimento per i mesi a venire, e oltre a cibarsene, si usava anche regalarne un sacchetto a parenti ed amici, con la speranza che il tutto si trasformasse in delle monete.
Per quanto riguarda il cotechino, o zampone, la prima testimonianza risale al periodo medioevale, e precisamente al 1511. La storia narra che Pico della Mirandola, filosofo ed umanista, consigliò ai mirandolesi, assediati dalle truppe del Papa, di macellare i maiali rimasti nelle stalle, mettendo la carne, per conservarla, all’interno della cotenna dei suini e delle zampe, con annesse delle spezie.
Ecco la ricetta dello zampone
Anche se sembrano molto simili, c’è una grande differenza tra zampone e cotechino. Il primo è più calorico, in quanto la carne macinata del maiale viene messa nello zampone, mentre il secondo risulta essere più “leggero” in quanto il trito viene inserito nel budello, naturale o artificiale.
La tradizione prevede comunque che l’impasto sia composto dal 60% di carni magre e fresche, dal 20% di cotenna tenera, e dal 20% di gola, guanciale e pancetta. La ricetta con le lenticchie esiste in svariate versioni, a cominciare da chi la fa aggiungendo della carne, senza dimenticarsi di verdure come ad esempio le patate, e chi più ne ha più ne metta: in ogni caso, è un piatto sempre ottimo.