Che cosa fare se ti punge una medusa? No, niente pipì: ecco i veri rimedi a cui affidarsi

In estate le punture delle meduse sono dietro l’angolo, ma i rimedi non sempre sono giusti. Tra questi certamente è sconsigliato affidarsi alla pipì! Vediamo cosa fare veramente. 

Le meduse se attaccano possono davvero essere fastidiose, ma cercare di attutire il dolore con i rimedi sbagliati può fare anche peggio.

Attacco di meduse cosa fare
Meduse (Fonte Canva)

Siamo in piena estate, e i bagni in mare sono all’ordine del giorno, anche per cercare di sfuggire alla calura esagerata che quest’anno ci sta attanagliando da molti mesi.

Punture di medusa, la pipì non è il rimedio giusto

Il fenomeno della presenza delle meduse nei mari sembra essere, secondo i dati, in grande aumento, a causa del riscaldamento dei mari, e delle temperature altissime che si ripercuotono anche nelle nostre acque.

Cosa fare per attacco di medusa
Puntura di medusa (Fonte Canva)

Le meduse sono sempre più numerose nei nostri mari. La Fondazione Veronesi ci da le giuste indicazioni per affrontare gli eventuali attacchi di questi dolorosi animali dall’aspetto gelatinoso e colorato, i cui filamenti fluorescenti sono quelli che irritano la nostra pelle. In presenza di una puntura di medusa, il liquido urticante è molto doloroso, ma i rimedi fai da te, come quello storico della pipì, non sono adatti. Vediamo cosa fare.

Al primo contatto con la medusa, si percepisce un forte dolore e bruciore, poi la pelle si irrita e diventa rossa, con la comparsa di piccoli pomfi (rigonfiamenti) che somigliano all’orticaria. La sensazione di bruciore generalmente si attenua dopo 10-20 minuti, ma resta il fastidiosissimo prurito.

La fondazione consiglia anzitutto di “verificare che non vi siano parti di tentacoli della medusa attaccati alla pelle e, nel caso, eliminarli delicatamente con le mani. Per farlo si può utilizzare l’acqua di mare sulla parte interessata per tentare di diluire la sostanza tossica non ancora penetrata“. I dermatologi consigliano anche di cercare di rimuovere i filamenti residui anche con una tessera di plastica rigida, come bancomat o carta di credito, oppure un coltello usato di piatto – chiaramente non dalla parte della lama.

Niente pipì, quindi, ma nemmeno usare ammoniaca, aceto, alcool o succo di limone, come neanche pomate antistaminiche. Importante non grattarsi, e non esporre al sole la parte infiammata. Fare attenzione se immediatamente dopo il contatto la reazione cutanea si allarga, ma soprattutto se sopraggiungono “difficoltà respiratorie, pallore, sudorazione e disorientamento“. In quel caso è necessario chiamare immediatamente il 118 e rivolgersi ai medici, per capire la reazione a che livello è, ed intervenire tempestivamente.

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