Acqua ritirata dal mercato, se l’hai comprata non berla: presente un batterio che può causare gravi sintomi

Ritirata dal mercato la marca di una famosa acqua in bottiglia, dove è stato trovato un batterio che può causare danni alla salute. Attenzione a non berla. 

Le acque in bottiglia che si possono acquistare sono di moltissimi tipi e diverse marche. Vediamo quale marca è stata ritirata, e quale batterio è stato individuato.

Acqua in bottiglia contaminata
Acqua in bottiglia (Fonte Canva)

Secondo una ricerca Istat, il 29% delle famiglie intervistate non si fidano dell’acqua del rubinetto, e 7 famiglie su 10 in Italia comprano acqua minerale in bottiglia.

Acqua Guizza, il lotto ritirato per stafilococco

Parlando di acqua da bere, da sempre ci si divide in due fazioni: quella di chi ama l’acqua che arriva dal rubinetto o dalle fontanelle, e chi ama quella imbottigliata. E non solo, la diatriba nasce anche tra chi preferisce bere l’acqua naturale e chi quella frizzante.

Stafilococco aureo in acqua Guizza
Stafilococco aureo (Fonte Canva)

Il Ministero della Sanità ha annunciato l’ordine di ritiro di un lotto di acqua della famosa marca Guizza. Secondo quanto riportato, l’acqua è stata ritirata dal mercato perché è stato individuata la possibile presenza del batterio Staphylococcus aureus.

Come spiegato dall’ISS, “gli stafilococchi sono batteri che comunemente vivono sulla pelle, nel naso, nella gola (faringe) e nell’intestino delle persone senza creare problemi. In condizioni particolari, tuttavia, possono penetrare nell’organismo umano e sviluppare infezioni a volte leggere, altre così gravi da mettere in pericolo la vita“.

L’acqua in questione è venduta in confezione da 6 bottiglie da 1,5 litri ciascuna. Lo stabilimento di produzione è quello di Gran Guizza Spa, in località Valle Reale, S. S. 17, 65026, Popoli (Pescara). L’acqua è stata ritirata dai punti vendita, e il Ministero sul sito avverte di “non consumare e restituire al punto vendita“, che provvederà al rimborso o alla sostituzione del prodotto.

I lotti di produzione contaminati sono 10LB2202A (produzione del 21 luglio) e 08LB2208A (produzione del 27 luglio), con termini di conservazione rispettivamente del 20 gennaio 2024 e del 26 gennaio 2024.

La decisione è stata presa a seguito dei campionamenti svolti dall’Arta Abruzzo per conto del Sian Asl di Pescara presso il sito produttivo di Popoli che hanno riscontrato la presenza dell’indicatore di contaminazione Stafilococco aureo in alcuni prodotti finiti“, ha spiegato l’azienda.

L’intossicazione da stafilococco aureo provoca nausea, mal di testa, diarrea con dolori addominali forti, febbre e senso di stanchezza. A rischio maggiore sono i soggetti più fragili come anziani e bambini – con un sistema immunitario più debole, e la tendenza a disidratarsi più facilmente. Generalmente l’infezione da stafilococco aureo si risolve entro 24 ore, se non sopraggiungono particolari complicazioni.

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