Mostro di Loch Ness, il mito continua. Il ritrovamento nell’ultima spedizione ha lasciato tutti col fiato sospeso

E’ il lago con il più grande volume d’acqua di tutto il Regno Unito, lungo ben 37 km, e profondo 227 metri. Coccolato dal paesaggio delle Highlands, è il sito più famoso della Scozia, ed uno dei più visitati della Gran Bretagna. La sua fama si deve alla leggenda del celebre mostro, che ancora oggi non trova risposta definitiva. 

L’organo ufficiale del turismo inglese Visit Britain, ricostruisce la storia di Nessie, riportandone le prime tracce quando “un monaco di nome Adamnano, venne mandato nelle Highlands per cristianizzare le popolazioni locali”:

Partecipando ad un funerale sulle rive del Loch Ness, il monaco venne assalito da una bestia che strisciò fuori dall’acqua. La testimonianza dell’accaduto è contenuta della “Vita Sancti Columbae”, ovvero “La Vita di San Colombano da Iona“.

Nessie
Nessie

Gli avvistamenti di Nessie

Nel 1930 alcune persone videro una sagoma muoversi tra le acque del lago, e nel 1933, la coppia MacKay, albergatori di Drumnadrochit videro di nuovo qualcosa fuoriuscire dalla superficie del Loch Ness. Il 1934 è l’anno che segna l’inizio della leggenda, quando il 21 aprile viene pubblicata sul Daily Mail la prima foto che ritrae una specie di dinosauro dal collo lungo nel mezzo del lago di Loch Ness. Questa foto è chiamata “Surgeon’s Photograph” (fotografia del chirurgo) perché fu scattata da un medico, Robert Kenneth Wilson.

Più tardi si scoprì che la foto fu creata ad arte, ovvero si trattava di un giocattolo costruito da Christian Spurling, un amico di Wilson che era anche il genero di Marmaduke Wetherell, un cacciatore che alcuni mesi prima aveva detto di aver trovato delle impronte di Nessie, venendo però smentito dal Daily Mail. Si pensa quindi che la foto, scattata dal figlio di Wetherell, fosse quindi un modo per prendersi una rivincita sul giornale.

Nessie Daily Mail
Nessie Daily Mail

Continuano anche le spedizioni, e durante l’ultima nel 2016 i partecipanti si sono trovati di fronte ad un’immagine che ha lasciato senza fiato.

Il robot marino della società norvegese Kongsberg Maritime ha scattato una foto a 180 metri di profondità, che riportava la sagoma esatta di quello che poteva essere Nessie. Poco dopo però, è stato scoperto che si trattava della copia del mostro riprodotta nel 1970 per le riprese del film “Vita privata di Sherlock Holmes”, di Billy Wilder, che era stata lasciata sul fondale una volta finito il film.

Finora sono oltre 1.000 le testimonianze e prove di avvistamenti di Nessie, che apparentemente non trovano una spiegazione, e gli scienziati continuano a studiare senza poter dare risposte certe.

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