Vittoria Puccini, l’enorme dramma famigliare: “Morta di tumore giovanissima”

La talentuosa attrice italiana ha subito un doloroso lutto famigliare a causa di un tumore che ha portato via una persona a lei carissima

L’esordio assoluto di Vittoria risale all’inizio del secolo corrente, periodo in cui ha recitato nella pellicola di Sergio Rubini intitolata “Tutto l’amore che c’è”, all’interno della quale ha interpretato il personaggio di Gaia.

 

Vittoria Puccini (Instagram)

Nella stagione seguente ha debuttato anche sul piccolo schermo, prendendo parte alla miniserie “La crociera”, diretta dal regista e sceneggiatore Enrico Oldoini. Tuttavia la gran parte della sua carriera è stata dedicata al cinema, dove ha messo a repertorio una lunga serie di film di successo.

Sul set di “Elisa di Rivombrosa” ha conosciuto l’uomo con cui ha avuto la sua unica figlia. Quest’ultima si chiama Elena ed è frutto della storia d’amore tra la Puccini ed il suo ex, il noto attore napoletano Alessandro Preziosi, insieme al quale è stata dal 2004 fino al 2010.

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Il dramma che ha segnato la vita di Vittoria Puccini

Proprio quest’anno l’attrice nata a Firenze ha ricevuto uno dei riconoscimenti più prestigiosi della sua carriera, cioè il David di Donatello in qualità di migliore attrice protagonista nel film drammatico “18 regali”. In questa pellicola ha vestito i panni di Elisa, morta di cancro per colpa di un tumore al seno.

A causa della stessa malattia invece, qualche anno fa Vittoria ha perso sua madre, spentasi per sempre all’età di cinquantanove anni. “Quando accadono questi traumi si crea un vuoto che non si riesce ad accettare”, ha confessato la Puccini nel corso di un’intervista.

Vittoria Puccini (Instagram)

“Non è possibile elaborarlo del tutto, ma ho capito che è giusto concentrarsi sul bene che mi ha dato, è un modo per dare senso alla sua vita. Ma è un dolore a cui non ci si abitua mai”, ha proseguito la trentanovenne toscana.

Nella parte conclusiva dell’intervista invece, Vittoria ha affrontato il tema della prevenzione, ribadendo a chiare lettere quanto sia importante e, in diversi casi, provvidenziale: “Mia madre è morta di cancro quando aveva cinquantanove anni. Già allora una dottoressa amica me lo disse: ‘fai le analisi, perché hai altri casi nell’asse ereditario, ed è aggressivo’. Ma io avevo altro di cui preoccuparmi: andare avanti”. A darle la forza ed il coraggio per voltare pagina è stata sua figlia Elena ed è proprio per lei che ha deciso di sottoporsi ai controlli medici di routine per monitorare costantemente la situazione.

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