Variante indiana, il virus muta e i dati sono allarmanti: boom di contagi

La variante indiana, altrimenti conosciuta come Delta, crea il caos generale. È boom di contagi. Inghilterra e Italia di nuovo verso il collasso? I dettagli.

variante indiana siringa
Pixabay

L’OMS voleva mantenere il riserbo sulle coordinate geografiche della nuova mutazione del Covid-19. Tuttavia, l’origine di Delta è chiara: si tratta della variante indiana. I dati rispetto al nuovo boom di contagi sono allarmanti. E ora, in piena campagna vaccinale, spunta uno studio del The Lancet a chiarire la situazione.

Il virus del Sars-Cov-2 sta rapidamente mutando. Una delle mutazioni era stata chiamata Alpha e stava reagendo bene ai vaccini. Ora però, la variante indiana, detta anche Delta, sta causando un rapido aumento dei contagi, diminuendo le speranze dei già vaccinati.

Ma cosa sta succedendo soprattutto in Inghilterra? Dopo le tanto criticate dichiarazioni del primo ministro Boris Johnson, temporeggiatore nell’intervento alla pandemia, l’UK ha avuto un primato. La Gran Bretagna, infatti, aveva lanciato in moto molto efficiente la sua campagna vaccinale, raggiungendo quasi l’immunità di gregge. Ma la situazione è cambiata. L’Inghilterra di nuovo vicina al collasso a causa della variante indiana?

Variante indiana: Delta imperversa in Inghilterra dov’è boom di contagi. Uno studio ne chiarisce i motivi

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Ambulanza (foto Pixabay)

Uno studio apparso sulla rivista scientifica The Lancet, lo scorso 3 giugno, ha portato alla luce dati allarmanti sulla variante indiana. La nuova mutazione del Covid-19, rapidamente diffusasi in Inghilterra, si sta rivelando molto più resistente del previsto.

Questa notizia, in piena campagna vaccinale, non è delle migliori. Soprattutto se pensiamo che Delta è resistente a vaccini come il Pfizer, tenendo conto però della prima dose. Si stima, infatti, che Il 79% dei vaccinati con una dose, abbiano registrato una risposta neutralizzante degli anticorpi contro il virus Alpha ridotta al 50%, al 32% con la variante Delta e al 25% con la variante Beta (ex sudafricana).

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Dall’OMS però arriva un aggiornamento che fa tirare un sospiro di sollievo. Dagli studi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, sembra che siano state escluse dalla pericolosità, due sottovarianti di Delta. Rimarrebbe soltanto una sottovariante ad essere classificata come preoccupante ed è quella rilevata per la prima volta in India.

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