Professoressa offende alunno con appellativi razziali. Denunciata dal padre del minorenne

Ignobile appellativo razziale, la professoressa ha offeso un suo alunno criticandone il colore della pelle. La donna è stata denunciata dal padre del minorenne.

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Screenshot da YouTube

Il fatto è avvenuto in una scuola media di Spoleto in Umbria, un ragazzino di 13 anni è stato pesantemente offeso da chi dovrebbe insegnare il rispetto, l’educazione e l’accoglienza.

Sono stati i compagni di classe ad avvertire il ragazzo assente di quanto stesse succedendo, il padre del 13enne offeso ha denunciato la professoressa. L’uomo avrebbe dichiarato: “Un comportamento ignobile, non mi era mai accaduto niente di simile in 30 anni in Italia”.

“Bisogna isolare lo scimpanzé”, la professoressa razzista denigra un suo alunno

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novità scuola 2021 pixabay

“Bisogna isolare quello scimpanzé, non dovete parlare con lui”, avrebbe detto la professoressa della scuola media di Spoleto, in Umbria. Un messaggio razziale indirizzato ai suoi alunni, quelli ai quali dovrebbe insegnare il rispetto, l’accoglienza e la non violenza.

Il ragazzo di 13 anni di origine nordafricana quel giorno non era a scuola, è stato avvertito dai suoi amici tramite un messaggio vocale. La vicenda è accaduta qualche mese fa ma il padre solo ora la porta alla luce con un messaggio su Facebook: “Ho aspettato tutto l’anno scolastico che succedesse qualcosa, a fronte del fatto che un ragazzino non andava più a scuola. Ho aspettato che l’istituto prendesse provvedimenti nei confronti di una professoressa e insegnante di sostegno. Ma non è successo niente”, ha raccontato l’uomo a Repubblica.

Dopo le ingiustificate ingiurie razziali il 13enne che credeva tanto in quella professoressa si è chiuso in se stesso ed ha iniziato ad avere seri problemi: “Da allora è stato un disastro, mio figlio non voleva più andare a scuola e solo con l’aiuto di uno psicologo è riuscito a riprendere con le lezioni. Anche se lo specialista mi ha detto che era stato fatto un grosso danno: non si sentiva più a suo agio in classe. Poi è arrivata la dad”.

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Il gesto della professoressa non ha giustificazioni, nessuno dovrebbe aizzare l’odio, soprattutto tra ragazzini giovani che si stanno affacciando alla vita.

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