Andrea Pignani, ecco chi è il killer degli omicidi di Ardea

Identikit del killer di Ardea. Colpevole del triplice omicidio, vittime due bambini e un anziano.

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fonte immagine Pixabay

La mattina di domenica 13 giugno la cittadella di Ardea, nei pressi di Roma, è stata testimone di un omicidio multiplo. Il killer è Andrea Pignani, di anni 34, che dopo aver scaraventato tutta la sua rabbia su persone innocenti si è puntato l’arma mettendo la parola fine anche alla sua vita.

Le vittime di Pignani sono stati un uomo anziano e due bambini: uno di tre e uno di otto anni. La tragedia è avvenuta in un parco per poi raggiungere l’apice nella dimora dello stesso esecutore. La polizia che aveva intercettato l’uomo ha tentato di farlo uscire dalla casa dove si era barricato ma, dopo tre ore, gli uomini dell’arma sono entrati trovando il corpo esanime dell’uomo.

Chi era Andrea Pignani?

Pignani era un ingegnere informatico che ha sfruttato l’arma del defunto padre che ricopriva il ruolo di guardia giurata. Dopo il decesso, avvenuto nel 2020, Pignani avrebbe dovuto consegnare l’arma alle forze dell’ordine ma ciò non è avvenuto.

La madre dell’uomo afferma che non è il primo episodio di violenza espresso dal figlio. L’anno scorso infatti ha minacciato di uccidere sua madre puntandole addosso un coltello. In quella occasione Pignani era stato sottoposto a un TSO uscendo dall’ospedale il giorno dopo.

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Il presidente del consorzio, Romano Catini, descrive Pignani come un soggetto che era solito creare problemi, ammettendo che altre volte l’uomo era uscito di casa sparando in aria. L’evento era stato segnalato ma non avevano la certezza sulla originalità dell’arma.

Continua Cantini: “Sparava in aria ma sembrava fosse una pistola finta, si sentivano colpi, sarà successo 4 volte, i carabinieri lo conoscevano. Per piccoli motivi andava fuori di testa. Io mi chiedo come uno così, uscito dal Cim da poco tempo, potesse avere una pistola in casa”.

Intervenuto anche il sindaco di Ardea, Mario Savarese, che ha fornito il suo punto di vista secondo il quale Pignani conosceva le vittime poiché ha sparato con l’intenzione di colpire e non casualmente come era già avvenuto in passato.

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Resta poco da fare per le vittime della follia criminale di Pignani, al momento il sentimento prevalente è quello del padre dei due bambini che hanno perso la vita domenica mattina. L’uomo denuncia l’ingiustizia che governa il nostro paese, lui ai domiciliari per spaccio di droga e Pignani libero di circolare con un’arma tra le mani.

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