Rifiutano il vaccino: gravi provvedimenti per personale sanitario

Sono 15 e rifiutano il vaccino anti-Covid, pur facendo parte del personale sanitario. Ora sono a rischio licenziamento. È successo qui.

rifiutano il vaccino vaccinazione
Pixabay

Rifiutano il vaccino anti-Covid e pretendono di continuare a lavorare. Scatta subito la diffida nei confronti di 15 persone, impiegate nel personale sanitario. Si tratta di ostetriche, infermieri e Oss, tutti strenuamente convinti di non doversi vaccinare obbligatoriamente. Ma l’Azienda Sanitaria Provinciale ha fatto capire loro che la campagna vaccinale non è un’opzione.

Difficile da credere quando si parla di personale sanitario, eppure è successo: 15 dipendenti rifiutano il vaccino anti-Covid e vengono formalmente richiamati dall’azienda sanitaria per cui lavorano. Non una volta è stato ribadito loro la condizione obbligatoria di vaccinazione per chi opera negli ospedali. Dopo la diffida, sono scattati gravi provvedimenti contro queste persone.

Rifiutano il vaccino: “a spasso” dipendenti del personale sanitario dopo la diffida

Servizio e stipendio: sono queste le due parole chiave che devono risuonare nella mente dei dipendenti che rifiutano il vaccino anti-Covid. Parliamo naturalmente di persone impiegate nel personale sanitario per cui si rende obbligatorio iniziare e portare a termine il ciclo vaccinale. Ai ripetuti inviti da parte dell’Azienda Sanitaria Provinciale di assumere la dose di vaccino, 15 dipendenti tra ostetriche, infermieri e Oss, hanno continuamente rifiutato.

rifiutano il vaccino personale sanitario
Pixabay

Un comportamento imperdonabile sia dal punto di vista civico, sia da quello professionale. Ecco che ai 15 impiegati nel personale sanitario che rifiutano il vaccino anti-Covid è stata comunicata prima una diffida. All’atto ufficiale, alcuni di loro hanno risposto con l’accettazione della dose, altri hanno continuato nel loro dissenso. Si è ritenuta allora indispensabile l’azione concreta da parte di Gianluigi Scaffidi, commissario dell’Asp di Reggio Calabria.

In merito al caso dei 15 dipendenti che rifiutano il vaccino, Scaffidi ha dichiarato: “Non è giusto chiedere alle persone di vaccinarsi quando poi i nostri infermieri non si vaccinano. Prima le aziende sanitarie non avevano strumenti per imporlo, ma col decreto legge che ce lo permette era giusto farlo altrimenti perdiamo di credibilità”.

–> LEGGI ANCHE RIAPERTURE DISCOTECHE, L’ESPERIMENTO A SAN MARINO. QUANTI CONTAGI

–> LEGGI ANCHE COVID ITALIA, IL BOLLETTINO DI OGGI 23 GIUGNO: I DATI AGGIORNATI

Le 15 persone in questione sono state formalmente sospese dal posto di lavoro; inoltre, non percepiranno nemmeno lo stipendio. Verranno riammessi tutti in servizio, non appena inizieranno ufficialmente il ciclo vaccinale.

Gestione cookie