Giulio Scarpati, il dramma che l’ha devastato: “Una malattia difficile da curare”

Il noto attore italiano, Giulio Scarpati, è stato vittima di un dramma che l’ha devastato nel profondo del cuore

Nato come attore teatrale, dove ha esordito prima di compiere la maggiore età, è grazie alla tv che il suo volto è diventato uno dei più riconosciuti dal pubblico italiano. La sua interpretazione di “Lele Martini”, protagonista di “Un medico in famiglia”, gli ha permesso infatti di espandere la sua notorietà ad altissimi livelli.

 

Giulio Scarpati (Instagram)

Nella nota serie tv appena citata abbiamo visto all’opera anche altri personaggi noti del cinema nostrano, a partire dal simpaticissimo Lino Banfi nei panni di “nonno Libero” fino ad arrivare a Lunetta Savino, interprete di “Cettina”, la domestica assunta dalla famiglia Martini.

Proprio nel corso dell’estate che ormai sta volgendo al termine Giulio è tornato a teatro, portando in scena “Il teatro comico” di Carlo Goldoni, insieme ad altri attori come Grazia Capraro, Irene Silvestri ed Aristide Genovese.

Leggi qui -> Sonia Bruganelli e la foto inedita con il conduttore: Paolo Bonolis come l’avrà presa?

Leggi qui -> Ylenia Carrisi, dopo 27 anni è Romina Power a fare una rivelazione: ecco cosa è successo

Il dramma affrontato da Giulio Scarpati

Qualche anno fa, l’attore romano ha pubblicato un libro intitolato “Ti ricordi la casa rossa – Lettera a mia madre”, all’interno del quale ha raccontato il brutto periodo passato durante la malattia della mamma.

In occasione di un evento a scopo benefico, Scarpati ha ripercorso alcuni passaggi di quei momenti, esprimendo il suo pensiero a riguardo: “È importante che si parli di questa malattia. All’inizio si tende un po’ a nasconderla, a non accettarla, sia chi ne è colpito che i familiari”, ha affermato Giulio in merito all’Alzheimer.

Giulio Scarpati (Instagram)

Con tutta la sensibilità che da sempre ha mostrato di possedere, Giulio ha proseguito con il suo discorso: “Arrivi a comprendere quello che accade solo quando è passato un bel po’ di tempo. È vero che è una malattia difficile da curare però se uno si attrezza, quel tempo insieme ti viene restituito, perché capisci che il contatto che puoi avere con la persona malata pian piano non c’è più e così almeno quel tempo non lo butti”.

Infine, l’interprete di “Lele Martini” ha sottolineato quanto sia di primaria importanza ricevere un supporto in termini economici, dato che non tutti possono permettersi di pagare determinate terapie e assistenze, come invece è assai più semplice per chi svolge un lavoro come il suo.

Impostazioni privacy